Pillola anti-obesità per dimagrire arriverà fra qualche anno sul mercato mondiale, se tutti i test dopo la sperimentazione sull'uomo dar...

Dopo la delusione del Rimonabant, elisir di magrezza che riduceva sì il peso in eccesso (del 10% in media) ma col rischio di incorrere in ansia e depressione, una nuova ricerca internazionale a guida italiana riapre i giochi.
In ballo, non solo i chili di troppo di oltre 4 milioni di connazionali obesi (16 quelli sovrappeso), ma anche un folto corredo di seri problemi di salute strettamente correlati all’obesità:diabete, pressione e colesterolo alti e, a lungo andare, infarto e ictus. Nuovi farmaci anti-grasso simili alRimonabant, si è infatti scoperto, potrebbero risultare pienamente efficaci anche senza agire sul cervello, ma solo sul resto del corpo. Così accade nei topi, come dimostra una ricerca coordinata da Uberto Pagotto, endocrinologo dell’Università di Bologna, e pubblicata sull’ultimo numero della prestigiosa rivista scientifica Cell Metabolism.
Le parole di Pagotto:
“Il risultato segna un punto di svolta. Senza azione sul cervello, si elimina infatti il problema degli effetti collaterali sulla psiche. Si tratta quindi di usare farmaci che non vi penetrino, come quelli recentemente sviluppati e già testati con successo sugli animali. Se si dimostrano validi anche sull’uomo il gioco è fatto. Dopo il ritiro, un mese fa, anche dell’altro importante principio attivo in campo contro l’obesità, la sibutramina, la novità risulta ancora più interessante”.Un team europeo di scienziati (una ventina gli italiani, alcuni dei quali stabilmente all’estero) hanno simulato l’azione anti-grasso su una popolazione di circa 180 topi.
I ricercatori sono riusciti non solo a localizzare le zone del corpo a cui agiscono i medicinali, ma anche a spiegarne il meccanismo di azione.
Dimostrato che la partita non si gioca nel cervello, ma a livello delle innervazioni periferiche, che regolano muscoli, fegato, grasso e pancreas, le speranze sono ora risposte, secondo gli endocrinologi di Bologna, nei farmaci anti-grasso che, a differenza del Rimonabant, non entrano nel cervello, protetto da una speciale e compatta membrana, impermeabile a molte molecole.