La quinta giornata del campionato italiano della massima serie resterà fermo probabilmente per uno sciopero da parte dei giocatori. In molti...

Le voci da bar e di corridoio sostengono che i calciatori si stanno lamentando clamorosamente degli stipendi bassi, ma in realtà le questioni sono altre e riguardono molto poco gli stipendi che sono gestiti e decisi da ogni singola società in base al valore di ogni giocatore.
Lo sciopero è stato proclamato per la quinta giornata di serie A, prevista per 25 e il 26 settembre 2010. La decisione è stata annunciata da Massimo Oddo, terzino del Milan e rappresentante dei calciatori delle squadre di serie A.
Le questioni principali di questo braccio di ferro sono le seguenti:
- Vendita calciatori. Punto fondamentale è la norma che permette alle società di vendere un calciatore in scadenza di contratto a un’altra società senza il consenso dello stesso calciatore. Il giocatore ha interesse ad aspettare la scadenza del contratto, perché così potra chiedere uno stipendio più alto alla sua futura squadra, che non dovrà spendere soldi per acquistarlo. Le società chiedono che in questi casi i calciatori siano obbligati ad accettare il trasferimento a un’altra squadra per poter incassare i soldi del trasferimento.
- I medici. L’accordo scaduto lo scorso giugno permetteva a ogni calciatore di scegliere da quale medico farsi curare, e condividere le spese col proprio club. Il nuovo accordo prevede che sia la squadra a scegliere il medico per il giocatore, che se invece deciderà altrimenti dovrà pagarsi le spese da sé.
Ergo, i calciatori non vogliono scioperare per avere più soldi. I giocatori vogliono avere più diritti e sono stanchi di essere trattati come oggetti e merce di scambio.