Dopo l'oscuramento di thePirateBay , la procura italiana ha intrapreso una lotta analoga contro un altro noto sito adibito alla ricerca ...

Il primo intervento รจ stato eseguito su due providers italiani: FastWeb e NGI. In seguito all'accusa di favoreggiamento alla diffusione di materiale illecito sono stati infatti posti dei filtri sulle linee dei loro utenti.
La contromossa di BtJ รจ stata quella di utilizzare i server proxy del sito proxyitalia.com per aggirare le restrizioni imposte dalla procura.
Scontata quanto tempestiva รจ stata la risposta di quest'ultima: la minaccia di bloccare tutto, compresi i web-server di proxyitalia.
Lo scacco matto giunge perรฒ dai web master di BtJunkie, che hanno ben pensato di appoggiarsi ad un'applicazione proxy di Google, e non piรน ad un sito italiano. E' ancora possibile leggere online il loro messaggio indirizzato al pubblico del belpaese: "Attenzione Italiani: btjunkie.org & proxyitalia.com verranno presto bloccati a causa della censura giudiziaria italiana. Potrete continuare ad accedere al sito tramite [l'indirizzo che sfrutta una google app per aggirare tutte le restrizioni]"
Il link non รจ stato appositamente riportato su questo articolo: nonostante questo il concetto rimane chiaro.
Alla luce dei fatti, crediamo sia giusta la lotta all'illegalitร , bisogna perรฒ adottare pratiche e provvedimenti decisamente meno discutibili. L'approccio adottato dalle autoritร ha lascito perplessi sia i provider italiani che quelli anglosassoni. Andrew Heaney, direttore esecutivo dell'operatore TLC TalkTalk ha infatti dichiarato: "Questo conferma una certa preoccupazione per come sia avvenuto il blocco, un modo che potrebbe essere usato per censurare e inibire l'accesso a siti legittimi".
Abbiamo la sensazione che tutto il polverone sollevato negli ultimi mesi non sia servito ad altro che a fare pubblicitร al giร piรน famoso motore di ricerca BitTorrent nel nostro paese, BtJunkie.org appunto, ora di nuovo visibile e raggiungibile da tutto il mondo.
Italia compresa.